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Волшебные итальянские сказки / Fiabe italiane magiche - стр. 8

: “Se io le do questa figlia, le do l’anima mia; se gliela rifiuto, si prenderà questo corpo; se la contraddico, si succhia il mio sangue; se acconsento, mi toglie una parte di me stesso; se rifiuto, si prende me tutto intero. Che decido? che scelgo? Che scusa trovo? oh che mala giornata mi è capitata! Che disgrazia mi è caduta dal cielo!”. Mentre diceva questo la lucertolona aggiunse: “Deciditi, presto e fai quello che ti ho detto, altrimenti ci lasci le penne[56], perché così voglio!”. Masaniello, sentita questa sentenza e non avendo come fare ricorso, tornò a casa tutto malinconico, così ingiallito in faccia che sembrava avesse preso l’itterizia, e Ceccuzza, vedendolo così smorto istupidito con il nodo alla gola[57] e imbronciato, gli disse: “Che ti è successo, marito mio? hai litigato con qualcuno? ti hanno chiesto soldi? o ci è morto l’asino?”. “Niente di tutto questo”, rispose Masaniello, “ma una lucertola cornuta mi ha messo sottosopra, mi ha minacciato che se non gli porto la nostra figlia più piccolina, ne farà di cose che puzzano: la testa mi gira come un arcolaio, non so che pesci pigliare[58]! Da una parte mi spinge l’amore e dall’altra l’affitto della casa! Amo straordinariamente la mia Renzolla, amo straordinariamente la vita mia! Perciò dammi un consiglio, Ceccuzza mia, altrimenti sono finito”. Sentendo questo la moglie gli disse: “Chi sa[59], marito mio, se questa lucertola porterà fortuna alla nostra famiglia? Chi sa se questa lucertola porterà la luce sulle nostre miserie? Perciò vai, portagliela, il cuore mi dice che potrebbe essere un buon destino per questa povera bambina”. Queste parole convinsero Masaniello e la mattina – appena il Sole con il pennello dei raggi imbiancò il cielo che era annerito dalle ombre della Notte – prese la bambina per mano[60] e la portò fino alla grotta. La lucertolona, che stava di vedetta per vedere quando arrivava il contadino, appena lo vide uscì fuori dalla tana e, presa la ragazza, diede al padre un sacchetto di monete dicendogli: “Vai, marita con questi spiccioli le altre figlie e vivi in allegria, perché Renzolla ha trovato il padre e la madre. Oh beata lei, che ha incontrato questa buona ventura!” Masaniello tutto contento ringraziò la lucertola e se ne tornò saltellando dalla moglie, raccontandole l’accaduto e mostrandole i soldi, con cui maritarono tutte le altre figlie, e gli rimase anche la salsa per inghiottire piacevolmente le difficoltà della vita. Ma la lucertola, avuta Renzolla, dopo aver fatto apparire un bellissimo palazzo ce la mise dentro, allevandola con tanti lussi e regali degni di una regina. Il mangiare era da conte, il vestire da principe, aveva cento damigelle attente ed esperte che la servivano. Con questo buon trattamento si fece come una quercia.
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