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Il regalo. Del vento tramontano fiabe italiane popolari / Подарок северного ветра. Итальянские народные сказки - стр. 2

Berta lo ringraziò e se ne andò tutta contenta.

Da quel giorno in poi non ebbe più bisogno di filare perché era diventata una signora.[9]

Quando la cosa si seppe per Roma, tutte le donne che avevano da mettere insieme il pranzo con la cena,[10] si presentarono a Nerone sperando anche loro in un regalo come quello che aveva fatto a Berta.

Ma Nerone rispondeva:

– Non è più il tempo che Berta filava.[11]

(Roma)

Le domande da rispondere

1. Chi incontrò Berta?

2. Che cosa donò la filatrice all’imperatore?

3. Cosa le donò Nerone?

4. Che augurio fece la filatrice?

5. Quale espressione diventò un proverbio?

La bella Venezia

С’era una mamma e una figlia, che tenevano una locanda nobile, dove si fermavano il Re e i Principi di passaggio.[12] La locandiera si chiamava la Bella Venezia, e mentre i viaggiatori sedevano a tavola attaccava discorso:[13]

– Da che paese venite?

– Da Milano.

– E ne avete vista una più bella di me, a Milano?

– No, bella più di voi[14] non ho visto nessuna.

Poi si facevano i conti:[15]

– Sarebbero dieci scudi, ma voi datemene cinque[16], – diceva la Bella Venezia, perché a ognuno che le diceva di non aver mai visto una più bella di lei, faceva pagare la meta.

– Da dove venite?

– Da Torino.

– E ce n’e qualcuna più bella di me, a Torino?

– No, più bella di voi non ne ho mai viste.

Poi, al momento di fare i conti:

– Sarebbero sei scudi, ma voi datemene tre.

Un giorno, la locandiera stava chiedendo come al solito a un viaggiatore:

– E l’avete mai vista, una più bella di me? – quando per la sala passò sua figlia. E il viaggiatore rispose:

– Sì che l’ho vista.

– E chi è?

– Vostra figlia, è.

Quella volta, la Bella Venezia, nel fare i conti:

– Sarebbero otto scudi, – disse, – ma voi datemene sedici.

La sera la padrona chiamò lo sguattero:

– Va’ in riva al mare, costruisci una capanna con solo una finestrella piccola piccola, e chiudici dentro mia figlia.

Così la figlia della Bella Venezia stava rinchiusa notte e giorno in quella capanna in riva al mare, sentiva il rumore delle onde ma non poteva veder nessuno, tranne lo sguattero che ogni giorno veniva a portarle pane e acqua. Ma pur rinchiusa là dentro, la ragazza diventava ogni giorno più bella.

Un forestiero passando a cavallo sulla riva del mare vide quella capannina tutta chiusa e s’avvicinò. Mise l’occhio al finestrino e vide nel buio quel viso di fanciulla, il più bello che avesse mai visto.[17] Un po’ impaurito, spronò il cavallo e corse via.

Alla sera, si fermò alla locanda della Bella Venezia.

– Da che paese venite? – gli chiese la locandiera.

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