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Лучшие итальянские сказки / Le migliori fiabe italiane - стр. 4

– Dove vai, compare gallo?

– Vado alle nozze di Pollicino.

– Ci vengo anch’io!

– Se ci sei nella lettera”

E ci guarda; legge: “Gallo cristallo, gallina cristallina…”

– Ci sei, ci sei: allora, andiamo.

E si mettono in viaggio tutti e due[23]. Dopo un altro po’ incontrano l’oca.

– Oh, comare gallina e compare gallo, dove andate?

– Andiamo alle nozze di Pollicino.

– Ci vengo anch’io?

– Se ci sei nella lettera.

E il gallo riapre la lettera e legge: “Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa…”

– Ci sei; e andiamo!

Cammina cammina tutti e tre, ed incontrano l’anatra.

– Dove andate, comare oca, comare gallina e compare gallo?

– Andiamo alle nozze di Pollicino.

– Ci vengo anch’io?

– E sì, se ci sei.

Legge: “Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa…”

– Ci sei: vieni anche tu!

Dopo un altro po’ incontrano l’uccellino cardellino.

– Dove andate, comare anatra, comare oca, comare gallina e compare gallo?

– Andiamo alle nozze di Pollicino.

– Ci vengo anch’io?

– E sì, se ci sei!

Riapre la lettera: “Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa, uccellino cardellino…

– Ci sei anche tu.

E si misero in cammino tutti e cinque. Ecco che incontrarono il lupo.

Anche il lupo chiese dove andavano.

– Andiamo alle nozze di Pollicino! – Rispose il gallo.

– Ci vengo anch’io?

– Sì, se ci sei!

E il gallo rilesse la lettera: “Gallo cristallo, gallina cristallina, oca contessa, anatra badessa, uccellino cardellino…”. Ma il lupo non c’era.

– Ma io voglio venire! – Disse il lupo.

E quelli, per paura, risposero:

– …e andiamo.

Fatti un altro po’ di passi, il lupo disse tutti a un tratto[24]:

– Ho fame.

Il gallo gli rispose:

– Io da darti non ho niente…

– Allora mi mangio te!

E il lupo spalancò la bocca e lo inghiottì.

Dopo un altro po’ di strada, ripetè:

– Ho fame.

La gallina gli rispose come aveva risposto il gallo, e il lupo ingollò anche lei. E così fece con l’oca e così con l’anatra.

Rimasero soli il lupo e l’uccellino. Il lupo disse:

– Uccellino, ho fame!

– E che vuoi che io ti dia?

– Allora mi mangio te!

Spalancò la bocca… E l’uccellino gli si posò sulla testa. Il lupo si sforzava d’acchiapparlo, ma l’uccellino svolazzava di qua, svolazzava di là, saltava su una frasca, su un ramo, poi tornava sulla testa del lupo, sulla coda.

Quando il lupo si fu stancato perbene, vide lontano venirsene una donna con una canestra sulla testa, che portava da mangiare ai mietitori. L’uccellino chiamò il lupo:

– Se mi salvi la vita, io ti faccio fare una mangiata di tagliolini e carne, che quella donna porta ai mietitori. Perché lei, quando mi vedrà, mi vorrà acchiappare, io volerò via e salterò da una frasca all’altra

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